Riferimenti internazionali e nazionali

 

Convezione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCC)

 La definizione di cambiamento climatico compare nella Convezione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCC) adottata durante la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo (conosciuta come Summit per la Terra) di Rio de Janeiro del 1992.  Nella stessa conferenza furono adottate la Convenzione sulla biodiversità e la Convenzione per combattere la desertificazione.

La UNFCC definisce il cambiamento climatico come: “un cambiamento del clima che è attribuito direttamente o indirettamente all'attività umana che altera la composizione dell'atmosfera globale e che si aggiunge alla variabilità climatica naturale osservata su periodi di tempo comparabili”. (art. 1.2)

L’obiettivo della Convenzione era la stabilizzazione delle concentrazioni atmosferiche dei gas serra, tali da prevenire interferenze antropogeniche pericolose per il sistema climatico terrestre anche se  non poneva limiti obbligatori per le emissioni di gas serra alle nazioni individuali; si trattava quindi di un accordo legalmente non vincolante che includeva, però, previsioni di aggiornamenti (denominati protocolli) che avrebbero posto obiettivi di riduzione delle emissioni.

La convenzione fu aperta  alle ratifiche il 9 maggio 1992 ed è entrata in vigore il 21 marzo 1994. L’Italia l’ha ratificata il 15 aprile 1994.

 La Convenzione ha istituito anche la Conferenza delle Parti con il compito  di esaminare regolarmente l’attuazione della Convenzione e di qualsiasi relativo strumento giuridico adottato dalla Conferenza delle Parti, e nei limiti del suo mandato assume le decisioni necessarie per promuovere l’effettiva attuazione della Convenzione. (art.7)

Gli Stati Parte devono inviare  alla Conferenza delle parti informazioni che comprendono tra l’altro un inventario nazionale delle emissioni, causate dall’uomo di tutti i gas ad effetto serra non inclusi nel protocollo di Montreal (protocollo per la progressiva eliminazione dei gas che provocano la diminuzione dello strato di ozono), una descrizione generale delle iniziative prese o previste per attuare la Convenzione e  qualsiasi altra informazione attinente al raggiungimento agli obiettivi della Convenzione, una descrizione particolareggiata delle politiche e dei provvedimenti che hanno adottato per adempiere ai propri obblighi e una stima specifica degli effetti che le politiche ed i provvedimenti presi avranno sulle emissioni, causate dall’uomo. (art.12)

 - testo Convenzione https://fedlex.data.admin.ch/filestore/fedlex.data.admin.ch/eli/cc/1994/1052_1052_1052/20131003/it/pdf-a/fedlex-data-admin-ch-eli-cc-1994-1052_1052_1052-20131003-it-pdf-a.pdf

 -  Italian Eighth National Communication under the United Nations Framework Convention on Climate Change del dicembre 2022

https://unfccc.int/sites/default/files/resource/Italy%20Eigth%20National%20Communication.pdf

  Protocollo di Kyoto

Il Protocollo di Kyoto  è il primo accordo internazionale che contiene gli impegni dei paesi industrializzati a ridurre le emissioni di alcuni gas ad effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta; è stato adottato a Kyoto, Giappone, l'11 dicembre 1997 in occasione della COP3 (Conferenza degli Stati Parte dell'UNFCCC che si tiene ogni anno)  ed è entrato in vigore il 16 febbraio 2005. L’Italia l’ha ratificato con la legge 120 del 2002

https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/cambiamenti-climatici/convenzione-quadro-sui-cambiamenti-climatici-e-protocollo-di-kyoto

 Accordo di Parigi

L'Accordo di Parigi è stato stipulato tra gli Stati membri dell’UNFCC, il 12 dicembre 2015, in occasione della Cop 21 a Le Bourget, nei pressi della capitale francese.

L’Accordo è il primo trattato giuridicamente vincolante che impegna  gli Stati Parte a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, preferibilmente a 1,5°C, rispetto ai livelli preindustriali. Gli Stati sono anche obbligati ad adottare piani nazionali per ridurre le emissioni e a adeguarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Questi sono chiamati INDCs, (Intended Nationally Determined Contributions) o NDCs (Nationally Determined Contributions) e devono indicare gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra, le politiche e le misure che i governi attuano in risposta ai cambiamenti climatici e come contributo per raggiungere gli obiettivi globali stabiliti nell'Accordo di Parigi. Gli INDC devono essere presentati ogni 5 anni al segretario dell’UNFCC. L’Accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016.

L’Italia ha ratificato l’accordo con la legge n.204/2016. È entrato in vigore l’11 dicembre 2016.

INDCs dell’Italia https://www.climate-resource.com/tools/ndcs/countries/ita?version

Primo INDCs dell’Unione Europea (approvato il 17.12.2020)                          https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14222-2020-REV-1/it/pdf


Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC)

In Italia le basi per la definizione di azioni e politiche di adattamento ai cambiamenti climatici sono state poste con la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici approvata nel 2015 e con i relativi documenti tecnico-scientifici di supporto.

Nel 2016 è stato redatto per la prima volta il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) finalizzato all’attuazione della Strategia Nazionale, successivamente modificato nel 2018 e infine aggiornato nel 2022.

L’obiettivo principale del Piano è di attualizzare il complesso quadro di riferimento conoscitivo nazionale sull’adattamento e di renderlo funzionale ai fini della progettazione di azioni di adattamento ai diversi livelli di governo e nei diversi settori di intervento.

 Strategia Nazionale Adattamento ai Cambiamenti climatici                 https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/clima/documento_SNAC.pdf

Piano Nazionale sui cambiamenti climatici scaricabile dal sito dell’ Ispra                  https://climadat.isprambiente.it/


 

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