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Una iniziativa di Amnesty International

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Credete che il cambiamento climatico non ci riguardi ? Che avvenga solo in paesi lontani ? Pare di no. Se guardiamo meglio possiamo già vederne attorno a noi gli effetti. La circoscrizione Veneto Trentino Alto Adige di Amnesty International vuole organizzare una mostra itinerante sugli effetti del cambiamento climatico in Italia e per farlo abbiamo bisogno della collaborazione vostra e delle persone sensibili al tema che conoscete. Partecipate anche voi. Mandateci le vostre fotografie, le vostre poesie o brevi testi autoprodotti aderendo al bando di partecipazione che trovate qui
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  Ciad, i letti dei fiumi scompaiono e la vita rurale vacilla   In Ciad, il cambiamento climatico sta modificando in modo drammatico il paesaggio e la vita delle comunità. La scomparsa progressiva dei wadis (i letti di fiumi stagionali che convogliano l’acqua delle piogge e alimentano le falde sotterranee) minaccia l’agricoltura, l’allevamento e persino l’accesso all’acqua potabile.   https://www.focusonafrica.info/ciad-i-letti-dei-fiumi-scompaiono-e-la-vita-rurale-vacilla/
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  Repubblica democratica del Congo, a Lubumbashi la rottura di un bacino tossico scatena paura e proteste   A Lubumbashi si è rotta una vasca di ritenzione contenente acque acide e contaminanti provenienti da un sito minerario. La rottura ha  provocato una fuoriuscita che ha inondato il mercato e numerose abitazioni. L’incidente, avvenuto nei pressi delle installazioni della compagnia cinese Congo Dongfang Mining (CDM), ha sollevato gravi preoccupazioni sanitarie e ambientali tra i residenti, che temono un inquinamento diffuso dei suoli e delle acque sotterranee.   https://www.focusonafrica.info/rd-congo-a-lubumbashi-la-rottura-di-un-bacino-tossico-scatena-paura-e-proteste/
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  Ecosistemi in pericolo con le infrastrutture dell’energia fossile   In un rapporto diffuso il 13 novembre sui danni causati dall’industria fossile al clima, alle persone e agli ecosistemi , Amnesty International e BetterPlanet Laboratory (Bpl) hanno denunciato che le infrastrutture dell’energia fossile creano rischi per la salute e i mezzi di sussistenza di almeno due miliardi di persone, circa un quarto della popolazione mondiale. Il rapporto, intitolato “Estinzioneda estrazione” , dimostra come l’intero ciclo vitale della produzione di energia fossile distrugge irreparabilmente gli ecosistemi naturali e mette a rischio i diritti umani, soprattutto delle persone che vivono nei pressi delle relative infrastrutture.   https://www.amnesty.it/ecosistemi-in-pericolo-con-le-infrastrutture-dellenergia-fossile/
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  Aotearoa Nuova Zelanda: discriminazione contro chi fugge dalla crisi climatica   Amnesty International ha accusato le autorità di Aotearoa Nuova Zelanda di attuare politiche discriminatorie nei confronti delle popolazioni delle isole oceaniche di Tuvalu e Kiribati, che si trovano a due metri d’altezza dal livello del mare e che rischiano di essere sommerse proprio a causa dell’emergenza climatica.  Quelle popolazioni, insomma, sono punite due volte: da una crisi climatica di cui non hanno responsabilità e da un sistema discriminatorio adottato dallo stato con cui hanno maggiori legami storici e culturali, che non tiene conto di condizioni quali l’età, la salute o la disabilità, in violazione del diritto internazionale.   Il programma chiamato Permesso di soggiorno per l’accesso delle categorie residenti nel Pacifico prevede un limitato numero di posti a disposizione per le persone che sono cittadine di Kiribati, Tuvalu, Tonga e Figi e...
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  L’Italia dei fossili: così Eni, Snam, Sace e Intesa hanno ignorato la crisi climatica   Dal 2015 a oggi: 6,39 miliardi di barili estratti, 40mila km di gasdotti, 22 miliardi di euro in garanzie pubbliche e 11 miliardi di dollari in prestiti. Mentre i governi promettevano di limitare il riscaldamento a 1,5°C, le principali aziende e istituzioni finanziarie del paese facevano esattamente l'opposto.   Per leggere l’articolo https://www.nigrizia.it/notizia/italia-fossili-eni-snam-sace-intesa-sanpaolo-crisi-climatica-accordo-parigi-cop30
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  Cop30: “Le persone siano al centro dei negoziati” Alla vigilia della conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima, la Cop30 , in programma a Belém in Brasile dal 10 al 21 novembre , Amnesty International ha sollecitato i leader mondiali a porre le persone, invece dei profitti e del potere, al centro dei negoziati e a impegnarsi a proteggere e a sostenere le richieste delle persone attiviste , che chiedono di accelerare le azioni sul clima di cui il pianeta ha urgente bisogno: un’uscita completa, veloce, equa e finanziata dal fossile e una giusta transizione verso fonti energetiche sostenibili per tutte e per tutti . https://www.amnesty.it/cop30-le-persone-siano-al-centro-dei-negoziati/
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  È uscito il rapporto sullo stato europeo del clima (ESOTC) del 2024   L'ESOTC compilato dal Copernicus Climate Change Service (C3S) e dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) fornisce descrizioni e analisi delle condizioni climatiche in Europa nel 2024. Fornisce anche una panoramica delle condizioni climatiche in tutto l'Artico e aggiorna l'evoluzione a lungo termine degli indicatori climatici chiave.   Per scaricare il rapporto https://climate.copernicus.eu/esotc/2024